Prima Riunione del Consiglio Pastorale Parrocchiale dell’Unità Pastorale San Giovanni Bosco

La prima riunione del Consiglio Pastorale Parrocchiale dell’Unità Pastorale San Giovanni Bosco apre a riflessioni profonde su speranza, fraternità e missione, con un focus sull’avvenire della Chiesa.

Lunedì 30 settembre si è svolta la prima riunione del Consiglio Pastorale Parrocchiale dell’Unità Pastorale San Giovanni Bosco. In un contesto ecclesiale complesso e in concomitanza con il giubileo indetto da Papa Francesco, il tema della serata è stato “Risentimento di sparire e il bello di sperare”, che ha stimolato profonde riflessioni.

Futuro vs. Avvenire

La discussione condotta da don Vincenzo si è aperta con una riflessione ispirata dal filosofo Jacques Derrida, che ha distinto tra “futuro” e “avvenire”. Il “futuro” è visto come un’anticipazione di ciò che può accadere anche sulla base di ciò che è già accaduto, mentre l'”avvenire” rappresenta nuove opportunità che si avvicinano. 

La domanda centrale è stata: “Conviene scommettere sul futuro o sull’avvenire?” I membri hanno concordato che puntare sull’avvenire offre una prospettiva più ottimistica e proattiva, chiave per rinnovare la vita della comunità cristiana.

Riflessioni sulla Fraternità e la Scelta dei Poveri

Durante la riunione, si è sottolineata l’importanza di vivere la fraternità e di compiere una scelta consapevole verso i poveri. I partecipanti hanno sottolineato come la mancanza di figure significative nella vita ecclesiale possa indicare una fede che fatica a esprimersi. È stata evidenziata l’importanza di creare esperienze significative di condivisione e sostegno per rinvigorire la comunità.

Prospettive per il Futuro della Chiesa

Le riflessioni si sono ampliate grazie ad un primo sguardo prospettico sui contributi di autori come Stefan Silber, Gisbert Greshake e Dominique Collin, i cui pensieri verranno approfonditi nei prossimi incontri. 

È emersa l’idea di una “Chiesa che deve uscire da se stessa”, enfatizzando l’importanza di essere presenti nel mondo e ascoltare le esigenze delle persone.

Creare Relazioni e Testimonianze

Un punto cruciale è stato l’importanza di incontrare le persone nella vita quotidiana. “Serve avere il gusto di creare rapporti”, hanno sottolineato alcuni membri. 

La testimonianza personale è stata identificata come una forma di attrazione potente, che supera o meglio “incarna” la “semplice “ celebrazione liturgica. 

La cura dell’altro deve diventare il fulcro della missione pastorale, rispondendo ai bisogni reali della comunità.

Essere Missionari Oggi

Infine, si è discusso su cosa significhi essere missionari oggi, richiedendo un’apertura verso nuove esperienze e un dialogo con le culture contemporanee. “Mettiamo al centro i bisogni e muoviamoci”, è stata l’esortazione che ha chiuso la serata, con l’impegno di tradurre queste riflessioni in azioni concrete.

I Cammini con i Giovani

La riunione ha anche toccato la pianificazione di eventi per il mese successivo e la situazione economica delle parrocchie. È stato presentato un progetto di iniziative a favore dei bambini, ragazzi e giovani della città di Gorizia, in collaborazione con l’Unità Pastorale Porta Aperta. Le iniziative includono:

– DAI (Domenica Animatori Insieme): incontro mensile per un centinaio di animatori.

– SMI (Sabato Medie Insieme): incontro mensile per una settantina di ragazzi dalla 1ª alla 3ª media.

– SEI Grande: incontro mensile itinerante per bambini delle elementari, novità di quest’anno.

Conclusione

La prima riunione del Consiglio Pastorale si è rivelata un momento significativo per la vita della comunità dell’Unità Pastorale. La combinazione di riflessioni sul tema della speranza e sull’essere “Chiesa in uscita”, insieme alla progettazione di nuove attività, rappresenta un inizio promettente per affrontare un anno ricco di opportunità e speranze per il futuro… anzi, per l’avvenire!